LESIONI MUSCOLARI

16.02.2013 21:18

 

 

Sono diversi i criteri di classificazione che possono essere presi in considerazione. Ci limitiamo a trattare esclusivamente le contusioni muscolari e le altre lesioni muscolari che sono più frequenti nella pratica sportiva. Come primo passo si divide nella classificazione la natura diretta o indiretta del trauma.

Distinguendo così:

  • Le lesioni muscolari da trauma diretto, che secondo l'interpretazione classica, necessitano l'esistenza di una forza agente dall'esterno.
  • Le lesioni muscolari da trauma indiretto, causate da meccanismi più complessi, che prevedono forze lesive che si sviluppano all’interno della struttura muscolare, che si manifestano a causa di problematiche del muscolo stesso o di squilibri dell'apparato locomotore. Essenzialmente le cause primarie sono:
    1. Squilibrio dei muscoli agonisti- antagonisti
    2. Contrazione eccentrica

Contrazione concentrica esplosiva

La conseguenza dei traumi muscolari, tranne che per la contrattura e lo stiramento, è sempre un danno anatomico della fibra muscolare, con interessamento della parte connettivale ed eventualmente tendinea e delle strutture vascolari. La diversità della nomenclatura usata nella classificazione, è clinicamente data, dall'entità del danno prodotto dal trauma.

Classificazione delle lesioni muscolari.:

  • Lesioni da trauma diretto (contusione)
    • grado lieve
    • grado moderato
    • grado severo
  • Lesioni da trauma indiretto
    • contrattura
    • stiramento
    • strappo
    • strappo di primo grado
    • strappo di secondo grado
    • strappo di terzo grado (rottura parziale o totale)

Classificazione delle lesioni da trauma diretto

Le lesioni muscolari da trauma diretto sono di natura contusiva. Sotto il profilo anatomo-patologico comunque, la rottura muscolare prodotta da tali traumi non differisce sostanzialmente da una lesione muscolare dovuta a cause entrinseche. Dal punto di vista funzionale in pratica, la contrazione muscolare conseguente al trauma è causa di una limitazione articolare, legata ad una estensibilità muscolare ridotta, Si classificano le lesioni muscolari da trauma diretto, in tre gradi, secondo la gravità, indicata dall'arco di movimento effettuabile (Reid 1992):

  • lesione muscolare di grado lieve: è consentita oltre la metà dello spettro di movimento;
  • lesione muscolare di grado moderato: è concessa meno della metà, ma più di 1/3 dello spettro di movimento
  • lesione muscolare di grado severo: è permesso uno spettro di movimento inferiore ad 1/3

Classificazione delle lesioni da trauma indiretto

  • Contrattura
  • Elongazione
  • Stiramento
  • Distrazione
  • Strappo
  • Rottura
  • Lacerazione

Tali termini si riferiscono, a diversi gradi di gravità, riconducibili alle diverse manifestazioni cliniche e anatomo-patologiche della lesione.

Contrattura. È la forma più benigna e non si evidenziano lesioni anatomiche. Si presenta con un dolore muscolare durante o più spesso a distanza dall'attività sportiva, con una latenza variabile (dopo qualche ora o il giorno dopo), non ben localizzato, dovuto ad una contrazione tetanica mantenuta imputabile ad uno stato di affaticamento muscolare.

Stiramento. Si manifesta con dolore acuto, spesso ben localizzato, durante il gesto atletico. L’atleta è costretto ad interrompere l'attività,anche se molto spesso non si manifesta istantaneamente un'impotenza funzionale.Anatomo-patologicamente non si presentano interuzzioni delle fibrille rilevanti, sono però evidenti delle alterazioni biochimiche che possono essere riconosciute come modificazioni intracitoplasmatiche, disorganizzazione delle miofibrille, possibili lesioni sub microscopiche a livello del sarcomero e mitocondriali.

Strappo. Il soggetto avverte dolore acuto, violento durante il gesto atletico, attribuibile ad una reale lesione anatomica con lacerazione di un numero variabile di miofibrille.? Come conseguenza dello strappo muscolare avremo sempre un ematoma,più o meno importante in base al numero di miofibrille interessate e all'integrità o meno delle fasce. Sulla base di queste considerazioni l’entità del danno viene distinta su una scala di tre gradi:

  • strappo di I grado: danno irreversibile di qualche fibra muscolare all'interno di un fascio, ma non dell'intero fascio
  • strappo di Il grado: rottura di uno o più fasci muscolari,disorganizzazione del tessuto connettivale ed ematoma intramuscolare
  • strappo di III grado: rottura muscolare,parziale o totale con stravaso ematico diffuso intra o extra fasciale.